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1) Dizion. 5° Ed. .
COMUNE.
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COMUNE.
Definiz: Add. Che appartiene o può appartenere a più d'uno, a molti o a tutti; ed altresì, Di cui più d'uno o tutti usano o hanno il diritto di usare; e in costrutto uniscesi con la prep. A, e talora anche Fra.
Dal lat. communis. –
Esempio: Dant. Conv. 263: In greco proverbio è detto: Degli amici esser deono tutte le cose comuni.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 70: Le più delle case erano divenute comuni, e così l'usava lo straniero come l'avrebbe il proprio signore usate.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 234: Altri han creduto che le monete pisane si adoperassono per tutto come comuni, per patto; che non è punto vero; se ben quelle ed altre della vicinanza, se non era mancamento nella lega, di qua correvano, come di là le nostre.
Esempio: Maff. Stor. diplom. 5: Nel Canaan città v'era, in cui l'archivio comune si custodiva, e però chiamavasi Città de i libri.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 215: Le pasture in Maremma non son libere e comuni.
Definiz: § I. Detto in particolare di muro comune, vale Che divide due edifizi, o due possessi, per lo più di diversi padroni, ai quali esso appartiene in proprietà: e riferito ad altre appartenenze della casa, come ingresso comune, scala comune, pozzo comune, e simili, significa Del quale più persone si servono con egual diritto, e pel medesimo uso. –
Esempio: Cellin. Vit. 500: Avendo a muro comune un'altra casa che entra con certe stanze nella donatagli,... talchè ne ha più servitù.
Definiz: § II. Detto di persona, come amico comune, nemico comune, padre comune, madre comune, patria comune e simili, vale Che non è di uno solo, ma di più o di tutti coloro dei quali si parla; e detto di figliuolo, prole e simile, Che appartiene ad ambedue i genitori. –
Esempio: Dant. Purg. 11: Non pensando alla comune madre, Ogni uomo ebbi in dispetto tanto avante Ch'io ne mori'.
Esempio: Ovid. Pist. 116: Io ti priego per li sommi Dii.... e per li nostri due comuni figliuoli.
Esempio: Stat. Calim. I. 1, 60: Siano tenuti i Consoli, il più tosto che 'l sapranno, costrignere le parti con effetto e compiutamente a compromettere la detta questione in comuni amici.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 273: Cremete, già vecchio, di questa vita passò: di che essi pari compassione, siccome di comun padre, portarono.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 325: Tutti loro e i Macedoni difendeano la città d'uno animo e come patria comune.
Esempio: Dav. Tac. 1, 104: Voltatosi [Germanico] alla moglie, la pregò che per amor suo, per li comuni figliuoli, ponesse giù l'alterigia, cedesse alla fortuna crudele.
Esempio: E Dav. Scism. 361: Rimandolle la comune figliuola Maria.
Esempio: Rucell. Or. Dial. Sagg. 121: Gli antichi filosofanti ebbero il mondo generalmente a qualunque ci nasce per patria comune.
Esempio: Red. Lett. 1, 16: Indirizzo le mie risposte nel piego del comune amico a Roma.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 97: Un ministro di stato d'un principe grande d'Italia,.... fu il più invelenito rivale che avesse il figliuolo nella grazia e nella confidenza del comun padrone.
Definiz: § III. Detto di qualsivoglia congregazione di persone, vale Cui due o più appartengono, sono ascritti. –
Esempio: Red. Lett. 1, 137: Me ne rallegro con V. S. illustrissima, e me ne rallegro con la nostra comune Accademia della Crusca.
Definiz: § IV. Detto di qualità, attributo, carattere, natura, titolo, prerogativa e simili, vale Che è proprio, Che conviene, a più oggetti o persone; ed è contrapposto di Particolare. –
Esempio: Dant. Conv. 234: L'essenziali passioni sono comuni a tutti.
Esempio: Guicc. Stor. 2, 95: Che avessero comune il titolo dei Re di Spagna, come era stato comune tra lui e la Regina morta.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 48: Dell'armi (gentilizie) si può dire,... che elle possono per caso accidente esser comuni a molti, senza che vi sia comunione alcuna di sangue.
Esempio: Ricc. A. M. Fond. Sap. volg. 79: Per lo avere comune una natura medesima, da' nascondigli del cuore.... i pensieri traendo fuora ec.
Definiz: § V. Detto di uffici pubblici, vale Cui tutti i cittadini possono o debbono partecipare. –
Esempio: Dant. Purg. 6: Molti rifiutan lo comune incarco, Ma il popol tuo sollecito risponde Senza chiamare, e grida: I' mi sobbarco.
Definiz: § VI. Comune vale pure Cui più persone, per obbligo o per volontà, cooperano, concorrono, contribuiscono; riferito a imprese, spese, lavori e simili. –
Esempio: Vill. G. 717: Per quella guerra fare, si debbia tenere un capitano di guerra a comuni spese.
Esempio: Guicc. Stor. 347: Protestando il Presidente, che l'impresa comune non si doveva finire se non comunemente.
Definiz: § VII. Detto di opinione comune, sentenza comune, giudizio comune, uso comune, consuetudine comune e simili, vale Che i più tengono, seguono; e detto di grido, voce e simili, Che i più ripetono. –
Esempio: Dant. Conv. 289: Oh come è grande la mia impresa.... a volere omai così trafoglioso campo sarchiare, come è quello della comune sentenzia, sì lungamente da questa cultura abbandonata!
Esempio: Guicc. Stor. 2, 411: È conclusione comune di tutti i savi, che a Dio piacciano sommamente le libertà delle città.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 242: Parlò come poeta, e secondo un certo uso comune.
Esempio: E Borgh. V. Disc. 2, 288: Il nostro gran Poeta... andò dietro al comune errore della rovina, e la credette ridotta in cenere [Firenze]; tuttavia ec.
Esempio: Galil. Op. astronom. 2, 5: Secondo la comune opinione, il semidiametro dell'orbe del sole contiene semidiametri della Terra 1216.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 206: Questa promozione eccitò una voce comune, che il Chigi dovesse andare alla residenza.
Esempio: Maff. Stor. diplom. 1: Querela corre in oggi fra le genti di lettere assai comune ec.
Esempio: E Maff. Stor. diplom. 63: Alla separazione delle membrane.... del papiro,... secondo la comune opinione, si usava un ago.
Definiz: § VIII. Detto di accordo comune, consentimento comune e simili, vale Convenuto insieme, ed altresì Conforme, Eguale: e parlandosi di voto comune, deliberazione comune, e simile, vale Presa da tutti insieme, Unanime. –
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 2, 107: Fu giudicato per comune sentenza, che altri dieci uomini si eleggessero.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 249: Di comune concordia.... presono un fascio legato.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 1, 45: Queste cose, regolate con consenso comune delle due potestà, possono essere laudabili; ma regolate da una sola,... sono degne di riprensione.
Definiz: § IX. E detto di bene comune, utilità comune, vantaggio comune, salute comune, gloria comune, piacere comune e simile; o del loro contrario, come male comune, danno comune, rovina comune, disonore comune, dispiacere comune e simili; vale Che concerne più d'uno, o tutti, A cui più o tutti partecipano: e parlandosi di pubblica calamità o dei suoi effetti, vale Che colpisce molti o tutti egualmente, Cui molti o tutti soggiacciono nella maniera medesima. –
Esempio: Dant. Inf. 13: La meretrice che mai dall'ospizio Di Cesare non torse gli occhi putti, Morte comune e delle corti vizio, Infiammò ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 5: Onde i miei guai Nel comune dolor s'incominciaro.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 67: Il parlare e l'usare con gl'infermi dava a' sani infermità o cagione di comune morte.
Esempio: Bambag. Tratt. Sent. 34: A far lo ben comune Non si deve temere Nè fatica nè morte.
Esempio: Savonar. Tratt. Gov. Fir. 44: Bisogneria che.... avessimo solamente l'occhio al bene comune.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 473: Vollero annoverare gli anni dal principio della comune salute.
Esempio: E Borgh. V. Disc. 2, 256: Si potrebbe credere che questa fama avesse avuto origine dalle comuni miserie di quel paese.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 323: Costui trovandosi una sera di vigilia in casa d'un amico suo a scriver insieme alcune lettere di affari comuni, finite le lettere, udì che ec.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 151: Perchè al comune diletto il ferro non bastava, s'introdusse il fare sbranare anche dalle fiere gli umani corpi.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 1, 36: Rispose gravemente il Senato,... essere pronto ad adempire, per la sicurtà comune, ed anzi a confermare, i patti di Bologna.
Esempio: E Bott. Stor. Ital. cont. 1, 285: Manifestava l'intenzione di volere entrare a difesa comune in una confederazione di Cristiani.
Definiz: § X. Detto di fine comune, scopo comune e simili, vale A cui più d'uno o tutti intendono, mirano. –
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 1, 29: Chi intende a libertà, deve, anzi che spegnere, nodrire la divisione che la natura ha posto tra la nobiltà e il popolo, e dare a quella ed a questo nella ordinazione sociale quella parte d'autorità e di potenza, che loro si conviene al fin comune della libertà.
Definiz: § XI. Detto di legge comune, vale Che comprende o concerne tutti i cittadini; ed è contrario di Speciale o Particolare. –
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 2, 111: Io che ho interrogata la serva, e da lei ho intesa la verità della cosa, mi son ricorso alla comune legge, la quale vuole che i figliuoli siano, non di quelle che suppositiziamente gli allevano, ma delle madri proprie.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 282: Fu poi per legge comune nel Decreto registrato.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 8, 99: Dipende dal vedere.... se abbiano adempito quelle solennità, le quali per legge comune o particolare, o per stile, si devono adempire.
Definiz: § XII. E detto di delitto comune, vale Previsto e punito dalla legge comune; a differenza di quello punito dalla legge propria di un determinato ordine di persone.
Definiz: § XIII. Comune vale anche, Che si fa o si pratica in più, e, parlandosi di religiosi, secondo la regola e l'istituto della loro congregazione: per lo più, come aggiunto di vita comune, mensa comune, preci comuni, letture comuni e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 29: Allor si ruppe lo comun rincalzo, E tremando ciascuno a me si volse.
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 192: Non può esser contemplativo chi in prima non si sforza di vincere li suoi vizj in vita comune.
Esempio: S. Bern. Pist. 15: Le comuni orazioni, e quelle cose che in confessione, in capitolo, o vero altrove,... gli sono comandate.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 157: Una vita, un'anima, un consentimento, mensa comune, non divisa fratellanza, amore non infinto, che di molti corpi facea un solo.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 1, 354: La vita comune, alla quale si astrignevano i nuovi religiosi, portava con sè un non so che, anzi una similitudine di frate.
Definiz: § XIV. Quindi Viver comune, trovasi detto Quello che non ha nulla di proprio, ma che pone ogni cosa a comune. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 115: Per non offendere Iddio, e poterci mantenere nel vivere comune.
Definiz: § XV. Vale pure Solito, Consueto, Ordinario; e parlandosi di fatti o avvenimenti, Che accade di frequente e da per tutto, e che perciò non esce dall'ordinario, o non ha nulla di singolare. –
Esempio: Domin. Gov. Fam. 164: Voglia ancora ti faccino riverenzia i tuoi figliuoli con atti corporali, ed oltre le comuni riverenzie oneste e buone ec.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 32: Il volgo pare che vi si accordi adoperando spesso, nel parlar comune, senza farvi differenza, l'uno per l'altro.
Esempio: E Borgh. V. Disc. 2, 230: Si può affermare, infino all'anno 1250 il corso comune dell'oro essere stato di sei all'oncia.
Definiz: § XVI. Comune, vale anche Che è facile a trovarsi, ad aversi, a vedersi e simili; ed è contrapposto di Raro. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 320: Il curiandolo è erba assai comune, la quale è calda e secca nel secondo grado.
Definiz: § XVII. Vale altresì Della specie che più frequentemente s'incontra in natura, Della specie ordinaria. –
Esempio: Red. Lett. 1, 47: Figura e colore non gran fatto dissimile da' comuni vermi da seta.
Definiz: § XVIII. Vale pure Della qualità più consueta ad adoperarsi per gli usi della vita; ed altresì Naturale: contrapposto o di Speciale o Scelto, o di Artificiale; e dicesi di sostanze, e più specialmente delle alimentari. –
Esempio: Libr. Cur. Malatt. 17: Sia tolta mezza libbra d'olio comune, e fatto bollire.
Esempio: Ricett. Fior. 217: Pesta grossamente, e infondi in libbre dodici d'acqua comune.
Esempio: Cap. L. Mofet. 125: Copiosa molto è la quantità quivi del solfo, del salnitro, del sal comune, dell'allume e del vetriolo.
Esempio: Red. Osserv. Anim. viv. 117: Stemperai una considerabil quantità di terra sigillata nell'acqua comune.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 132: Copiosa bevanda d'acqua comune purissima.
Esempio: Targ. Viagg. 10, 243: Basta avere una chiara notizia del modo col quale si formano le cristallizzazioni dei sali fissi e lissiviali, cioè del sal comune, del vetriolo, dell'allume ec.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 83: Questo zelante paroco ebbe la bontà di mandarmene una bottiglia, insieme con tre altre dei migliori vini comuni di quelle colline.
Definiz: § XIX. Comune vale anche Quale è in uso tra i più, detto di oggetti, e riferito ad alcuna loro qualità, come grandezza, capacità, materia onde sono formati, e simili. –
Esempio: Cellin. Vit. 482: Mangiato che noi avemmo le insalate in certi piattelloni comuni.
Esempio: Crusc. Vocab. I. CIOTOLA. Vasetto da bere, senza piede, di tenuta di poco più d'un comun bicchiere.
Definiz: § XX. E in generale, Che non ha nulla di peregrino, di singolare o di notabile, come Ingegno comune, Concetto comune, Immagine comune, Opera comune e simili. –
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 433: La pusillanimità degli ingegni comuni è giunta a segno, che ec.
Esempio: E Galil. Op. astronom. appr.: Io, che liberamente confesso essere stato uno degl'ingegni comuni,... conosco ec.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 164: Che ha fatto il barbogio Osservatore, altro ch'esprimere sentimenti comuni, una morale ragionevole, con parole usuali?
Definiz: § XXI. Comune, trovasi usato scolasticamente come aggiunto di Forma comune, a denotare Generica. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 1: Dante pone sè in forma comune d'uomo, nel quale è l'anima ragionevole, e la potenza sensibile, e la potenza vegetabile, e lo libero arbitrio.
Definiz: § XXII. Detto di condizione comune, lignaggio comune, trovasi per Umile, Non nobile; e detto di gente, Ordinaria, Volgare. –
Esempio: Cavalc. Med. Cuor. 162: La comune gente non può credere che uomini di grande reputazione di santità e di senno facciano altrui male o ingiuria, almeno pubblicamente. E però in questo la pena di Cristo fu più singolarmente grande, ch'ebbe egli ogni uomo incontro, e niuno per sè. Chè essendo lui accusato da' principi de' sacerdoti e maestri della legge, i quali commossono il popolo e infiammaronlo, dicendo che se egli non l'avessono trovato peccatore e malfattore, non l'avrebbon preso; la comune gente credette loro.
Esempio: Vill. M.: Non di legnaggio gentile, ma di meno che comune.
Definiz: § XXIII. Comune, detto di persona, si usò per Affabile, Alla mano, Che conversa facilmente con ciascuno: e trovasi anche detto di cittadinanza, per Ben costumata, Gentile. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 87: Da allora innanzi diventò più comune, e mangiava e beeva di ciò che posto gli era innanzi, e non fece più singularità come prima.
Esempio: Stor. Apol. volg. 55: Piacieva sie al popolo lo fatto suo [di Tarsia], che volentieri l'arebbono tratta di colà dove ella era. Ma la cittade era sì comune, ch'a niuno era fatto forza; però rimane.
Esempio: Petr. Vit. volg. 10 t.: Nerva.... imperadore romano.... fu nobile ed onesto, e nel governare e reggere l'imperio fu modesto; a ogni uno molto era facile e comune.
Esempio: E Petr. Vit. volg. appr.: Domandato [Traiano] da uno, per che cagione fussi così facile e con tutti comune, rispose ec.
Esempio: Salvin. Lett. IV, 1, 312: Facendomi così degnevole, umano, comune e popolare.
Definiz: § XXIV. Pur detto di persona, gente comune e simili, si usò per Amante del bene comune, Imparziale, Non partigiano; e detto di animo comune, intenzione comune e simili, per Disposto al bene comune. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 34: La gente comune perdè il vigore; la malizia si cominciò a stendere (ciò dopo l'arrivo di Carlo di Valois in Firenze).
Esempio: Vill. G. 196: Questi due Frati (i Frati godenti Catalano e Loderigo) per lo popolo di Firenze furono fatti venire,... credendo che per la onestà dell'abito fossono comuni.
Esempio: E Vill. G. 342: Molto favorò [il Cardinal da Prato i Ghibellini], con tutto che alla prima mostrò d'aver buona e comune intenzione.
Definiz: § XXV. Detto di un'aggregazione di cittadini, ed in particolare di alcun magistrato, si usò per Composto per egual numero di appartenenti a diverse fazioni. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 35: Biasmava i Signori dicendo: voi guastate Firenze; fate l'uficio nuovo comune, recate i confinati in città.
Esempio: E Comp. Din. Cron. 36: A loro umilmente parlai.... dello scampo della città, dicendo: Io voglio fare l'uficio comune, da poi che per gara degli uficj è tanta discordia. Fummo d'accordo, e eleggemmo sei cittadini comuni, tre de' Neri e tre de' Bianchi. Il settimo, che dividere non si potea, eleggemmo di sì poco valore, che niuno ne dubitava.
Definiz: § XXVI. Comune, detto di luogo comune, si usò per Neutrale. –
Esempio: Vill. G. 2, 276: Il detto re Piero [d'Araona] mandati suoi ambasciadori alla detta corte a contastare al detto appello, e a scusarsi di tradigione, e che ciò ch'avea fatto, era a lui con giusto titolo, e che di ciò era apparecchiato di combattere corpo a corpo col re Carlo in luogo comune; onde si prese concordia sotto saramento.... di fare la detta battaglia, ciascuno de' detti re con cento cavalieri,... a Bordello in Guascogna, sotto la guardia del balio ovvero siniscalco del Re d'Inghilterra, di cui era la terra.
Definiz: § XXVII. Anno comune, dicesi L'anno non bisestile. –
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 332: Festa di S. Mattia, la quale essendo nell'anno comune a' 24 di febbraro, nell'anno bissesto si celebrarà a' 25.
Definiz: § XXVIII. Diritto comune, si chiamava dai Giureconsulti il Diritto romano, accettato da tutti i popoli civili, per contrapposto alle Leggi particolari proprie dei singoli popoli.
Definiz: § XXIX. Genere comune, dicesi dai Grammatici Il genere di certi nomi, che possono adoperarsi così nel maschile, come nel femminile, senza variare terminazione. –
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 128: Quattro sono adunque i generi de' nostri nomi, maschile e femminile, comune e confuso.
Esempio: E Buomm. Ling. tosc. 270: I generi son tre: maschile, femminile e comune.... Comune potrà dirsi amante, dolente, vegnente, che tanto al maschio quanto alla femmina si può adattare.
Definiz: § XXX. Lingua comune, dicesi Quella in cui parla o scrive l'universale della nazione, a differenza del dialetto e del vernacolo. –
Esempio: Castigl. Corteg. 55: Se ella non fosse [lingua] pura toscana, antica, sarebbe italiana, comune, copiosa e varia.
Esempio: E Castigl. Corteg. appr.: Delle quattro lingue, che avevano in consuetudine i scrittori Greci, eleggendo di ciascuna parole, modi e figure come ben loro veniva, ne facevano nascere un'altra, che si diceva comune.
Definiz: § XXXI. Luogo comune, dicesi Il cesso, Il necessario: più frequentemente oggi Luogo comodo. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 138: Quando è ita al luogo comune.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 103: E scusatemi della parola [cesso], anzi che no sporchetta; poichè questi son luoghi comuni, ove non si fanno cirimonie (qui per ischerzo in maniera equivoca).
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 128: Pozzo nero. Il luogo dove si gettano gli escrementi del corpo, chiamato per proprio nome Destro, Cameretta, Luogo comune, Necessario, e dal volgo Cesso.
Definiz: § XXXII. Luoghi comuni. –
V. Luogo.
Definiz: § XXXIII. Nome comune dicono i Grammatici Quello che conviene a tutti gl'individui compresi nella stessa specie o genere.
Definiz: § XXXIV. Obbietto comune, Cosa comune o cosa Sensibile comune, fu già Term. delle scuole, a significare Quello che può essere appreso da più sensi, come il Moto e la Figura, i quali si apprendono anche dal tatto. –
Esempio: Dant. Purg. 29: Ma quando i' fui sì presso di lor fatto, Che l'obbietto comun che il senso inganna, Non perdea, per distanza, alcun suo atto; La virtù ch'a ragion discorso ammanna, Siccom'egli eran candelabri apprese.
Esempio: E Dant. Conv. 227: Queste cose visibili, sì le propie come le comuni, in quanto sono visibili, vengono dentro all'occhio; non dico le cose, ma la forma loro; per lo mezzo diafano, non realmente, ma intenzionalmente, siccome quasi in vetro trasparente.
Esempio: E Dant. Conv. 294: Quando il Filosofo dice: quello che pare alli più, impossibile è del tutto esser falso; non intende dire del parere di fuori, cioè sensuale, ma di quello di dentro, cioè razionale; conciossiacosachè 'l sensuale parere, secondo la più gente, sia molte volte falsissimo, massimamente nelli sensibili comuni, là dove il senso spesse volte è ingannato.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 703: Che l'obietto comun, cioè la cosa in che opera lo sentimento, cioè la cosa che l'occhio da lunga vedea; e dice comune, imperò che la cosa da esser appresa per li sentimenti è comune a tutti e cinque li sentimenti, infine a tanto che qualcuno non se l'appropria.
Definiz: § XXXV. Senso comune, dicesi La conoscenza spontanea di certe verità, nelle quali naturalmente consentono tutti gli uomini. –
Esempio: Varch. Lett. 89: Cosa tanto manifesta, e della quale niuno può, il quale abbia pure il senso comune, dubitare.
Esempio: E Varch. Quest. Alchim. 62: Giudico.... che egli manchi non solamente di giudizio, ma del senso comune.
Esempio: E Varch. Sen. Benef. 16: Chi non manca del senso comune, osservi, nel dare, il tempo, il luogo e la qualità delle persone.
Esempio: Marchett. Lucrez. 24: Esser corpi nel mondo il comun senso Per sè ne mostra; a cui se fede nieghi ec.
Definiz: § XXXVI. E Senso comune, Giudizio comune o Senno comune, pigliasi talora anche per Senso retto, Buon senso, Buon giudicio. –
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 124: Di questo, che senno o giudicio comune comunemente si chiama, non vi ha cosa al mondo, non so come, la meno comune.
Esempio: E Salvin. Annot. Murat. 3, 392: Se l'autore franzese avesse.... letto quei tre maestri,... non si sarebbe.... partito dal suo giudizio primo, che è conforme.... al comun senno, che la proprietà ama e la schiettezza, e gusta la luce e la candidezza di una lingua.
Definiz: § XXXVII. Sillaba comune, Term. di prosodia, dicesi Quella che può essere breve e lunga.
Definiz: § XXXVIII. Soldato comune, dicesi per Soldato che non ha alcun grado nella milizia; Soldato gregario.
Definiz: § XXXIX. Stile comune, Term. di cronologia, dicesi Quello seguito dalla maggior parte dei popoli civili, secondo il quale si comincia l'anno col primo di Gennaio; a differenza di altri modi di computare l'anno, che erano in uso, o tuttavia sono, in varj luoghi e presso varj popoli.
Definiz: § XL. Vena comune, si disse La vena del braccio, dalla quale comunemente si cava sangue. –
Esempio: Benciv. Mes.: Se il sangue sovrabbonda in tutto il corpo, e le vene son piene, cavane dalla vena comune, e poi dalla basilica.
Definiz: § XLI. In forza di Sost. Ciò che è comune a due o più cose o persone; onde le maniere Avere alcunchè di comune o Esserci alcunchè di comune, o Non avere nulla di comune fra due o più cose o persone , Non esserci nulla di comune fra due o più cose o persone, per Partecipare esse, o Non partecipare, alla stessa cosa o qualità. –
Esempio: Pap. L. Comment. 5, 129: Dichiarò non voler nulla aver di comune coll'assassino del Duca d'Anghienna.
Esempio: E Pap. L. Comment. appr.: Niente può esser di comune fra me e quel gran colpevole.
Definiz: § XLII. E per Ciò che è usuale, ordinario e simili. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 313: Vestiti o.... arredi che nulla s'innalzano sopra.... 'l comune.
Definiz: § XLIII. E pure in forza di Sost. Il comune o La comune, vale La maggior parte, La generalità, e riferiscesi per lo più a persone. –
Esempio: Car. Lett. var. 36: Per tutte queste ragioni io m'accordo col comune degli uomini, e specialmente degli amici vostri, a mettervi questo cerotto o a farvi questo rumore sopra il capo.
Esempio: Segner. Op. 4, 543: Da ciò anche procede che il comun della gente più si lasci convincere dagli esempj.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 1, 70: Osserva il comune de' Cristiani, tanto ignorante nelle verità della fede, tanto svogliato nella cura della salute.
Esempio: Lam. Dial. 62: Che poi la comune degli interpetri prenda quel passo in senso passivo, non è così agevole ad accordarsi.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 4, 166: Tu, o Micillo, se' ingannato da una certa tua idiotaggine intorno alle faccende de' ricchi, com'è il comune degli uomini volgari.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 312: Crediamo che nel comune degli uomini le facoltà del cuore.... saranno [nei futuri] maggiori che non sono oggi?
Definiz: § XLIV. Comune degli Apostoli, dei Martiri, dei Confessori, Term. ecclesiastico, dicesi L'uffizio che la Chiesa celebra in generale per quegli Apostoli o Martiri o Confessori, pei quali non abbia stabilito un Uffizio proprio e particolare.
Definiz: § XLV. E per similit. e in ischerzo. –
Esempio: Panciat. Scritt. var. 37: Questo ebbe origine da un pretonzolo che aveva fatto un sonetto del comune degli scimuniti, che era buono a ogni cosa: e vi aveva messo sopra per titolo In N; intendendo per quell'N qualsivoglia persona, come sarebbe a dire Luca, Giovan Maria, o Vincenzio.
Definiz: § XLVI. A comune o In comune, posto avverbialm., vale Insieme, In modo che due o più persone partecipino alla stessa cosa, sia rispetto alla proprietà, come all'uso, all'utile, all'opera e simili. –
Esempio: Domin. Gov. Fam. 163: Nulla religione debbe più convenevolmente vivere a comune, che la famiglia sotto padre e madre, dove la carne è comune.
Esempio: Morell. Cron. 242: Tutta la famiglia rimasa di Giovanni, e tutta la famiglia di Pagolo insieme in una casa abitanti, e a una spesa concorrenti a comune.
Esempio: Savonar. Pred. 2: Là si mette ogni cosa in comune.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 155: A questo effetto avendo ciascun di loro riordinato le sue genti, avevano, parte a comune, parte in proprio, condotto di nuovo molti uomini d'arme.
Esempio: Car. Long. 7: Faceano [i pastorelli] ogni cosa a comune, pasceano sempre insieme.
Esempio: E Car. Long. 8: E così lietamente vivendo, mettevano a comune il latte, il vino e tutta la vettovaglia.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 314: I quali [popoli] quasi a forma di republica in un medesimo reggimento ristretti, di ciascuno creassero i magistrati e tal volta un re a comune.
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 1, 396: Beata quella città.... perchè i cittadini il più che possono usano a comune le cose d'importanza.
Esempio: Dat. Lett. 47: Si dee però l'opera insieme considerare, come fatta in comune da quegli Accademici che se ne sono preso l'assunto.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 6: Le cose degli amici sieno a comune.
Definiz: § XLVII. Onde le maniere Avere, una persona o cosa, checchessia a comune con un'altra, o Essere una cosa a comune fra più persone. –
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 1: Gli uomini hanno la vegetazione e la sensibilità; la prima a comune con le piante, la seconda con le bestie.
Definiz: § XLVIII. A comune, pure posto avverbialm. e usato coi verbi Scrivere a comune o Rispondere a comune, vale A due, o Da due, o più persone insieme, mercè la stessa lettera, o con la stessa lettera. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 202: Sapendo che siate (siete) tutt'e due in Firenze, scrivo a comune.
Esempio: E Ricc. S. Cat. Lett. 302: Mi trovo la vostra a comune, e così a comune vi rispondo.
Definiz: § XLIX. In comune, e Per comune, trovasi detto per Comunemente, Universalmente, In generale. –
Esempio: Vill. G. 615: Di questa disonesta morte di M. Marco, i Milanesi per comune ne furono molto turbati, ma nullo non osò parlare per paura.
Esempio: Cic. Ufic. 72 t.: Maravilliansi addunque in comune quegli uomini di tutte quelle cose, le quali essi ec.
Definiz: § L. In comune, trovasi detto per Generalmente, Senza distinzione. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 101: Ora diremo noi di vertudi, primieramente in comune.
Definiz: § LI. Andar per la comune, dicesi per Far quello che i più fanno, o Fare come fanno i più, Non differenziarsi dagli altri. –
Esempio: Saccent. Rim. 1, 157: Che voi non vi lasciate lusingare Da chi vi dice: andiam per la comune, E il popol faccia pur quel che gli pare.
Definiz: § LII. Essere un atto qualsivoglia comune ad alcuno, vale Farsi da quello ordinariamente, Avere quegli l'usanza o il costume di farlo. –
Esempio: Leopard. Pros. 2, 117: Il celebrare annualmente le ricordanze importanti.... fu comune, ed è, a tutte le nazioni.
Definiz: § LIII. Far comune con alcuno o ad alcuno checchessia, vale Accomunarlo con esso, Farnelo partecipe. –
Esempio: Cavalc. Discipl. Spir. 3: Quelli che è ammaestrato della parola di Dio, faccia comune a colui, che lo ammaestra, ogni suo bene.
Esempio: E Cavalc. Discipl. Spir. 98: Per potere avere chi insegni la verità, è da farli a comune ogni cosa temporale.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 315: Primieramente con lui ogni suo tesoro e possessione fece comune.
Definiz: § LIV. E Far comune trovasi detto anche per Comunicare, Partecipare ad altri una cosa. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 4: Fate comune questo al signor Bruto, al quale non replico le cose istesse.